LENSBABY TWIST 60
Con un pò di ritardo rispetto all’acquisto e al test dell’ottica in questione, mi accingo a descrive e presentare uno dei pezzi più interessanti del mio corredo 135: il Twist 60 prodotto da Lensbaby. Utilizzando fotocamere di grande formato, ho avuto modo di provare e conoscere un vasto panorama di ottiche di diverse epoche: dalle lenti a menisco ai plasmat moderni. In particolare, ho sempre apprezzato la resa dello schema Rapid Rectilinear e del Petzval, caratterizzate entrambe da una buona incisività e fuorifuoco morbidi e spettacolari. In particolare, le ottiche Petzval sono caratterizzate dal cosiddetto “swirly bokeh”, ovvero da uno sfuocato che assume i tratti di un mulinello (o vortice); questo particolare effetto, crea uno spiccato stacco tra le parti dell’immagine a fuoco e quelle fuori fuoco, dando un’impressione di grande tridimensionalità. La lente in questione, acquistata con attacco Nikon F (montata su FM2), è un 60mm f2.5. Lo schema, come già detto, è il Petzval, con le sue 4 lenti in 3 gruppi.
L’ottica (dotata di un semplice trattamento anti-riflesso) è composta da un barilotto esterno laccato nero (che consente la messa a fuoco e l’attacco al corpo macchina) e da un corpo rimuovibile interno, in finitura dorata, che contiene le lenti e la meccanica del diaframma (quest’ultimo è davvero notevole, con ben 12 lamelle in grado di produrre, a tutte le aperture, fori quasi perfettamente tondi). La resa è tipica dello schema ottico rievocato; avendo poche lenti, il contrasto è buono così come la nitidezza; senz’altro non possiede la risolvenza degli schemi più moderni, tuttavia consente di ottenere immagini nette e tridimensionali. I toni sono molto particolari: non mancano gli estremi, ma la scala dei grigi risulta essere compressa e graduale, assai vicina, quindi, a quella che ho potuto riscontrare attraverso l’impiego di lenti storiche di questo tipo (o simili). I colori sono pastellati e molto gradevoli. Il cerchio di copertura dell’ottica, piuttosto ristretto, garantisce l’effetto del bokeh a mulinello alle più ampie aperture, stemperandosi gradualmente solo verso fine scala (f16 / f22). Personalmente, ho acquistato il Twist 60 non tanto per l’effetto rotante del bokeh, quanto più per l’interesse storico nei confronti dello schema ottico; abituato a dover viaggiare sempre a pieno carico, in tutte le occasioni in cui intendo fotografare con schemi ottici del passato, ho trovato assai allettante l’idea di poter utilizzare questo obiettivo godendomi la leggerezza e l’immediatezza del formato 135. Vista la cifra abbordabile, di circa 250.00 Euro, lo consiglio senza riserve.