FUJI PROVIA 100F 4″ x 5″

(Ottobre 2019)

Dopo quasi dieci anni di costante impiego di materiali sensibili negativi, ecco che riemerge la curiosità dell’invertibile… Ultimamente, scattando esclusivamente in 8”x10”, avrei voluto continuare ad utilizzare questo formato anche in diapositiva; tuttavia, il costo proibitivo delle piane di questa dimensione mi ha portato a dover considerare un formato più piccolo, ovvero: il 4”x5”.
Riflettendoci, 22.00 Euro circa a scatto, non sono poi neppure una cifra folle, se si considera che una diapositiva 20x25cm è un’immagine a colori fatta e finita, di straordinaria belezza e di dimensioni pienamente godibili. Tuttavia, le confezioni disponibili sono da 20 pellicole e si arrivano a spendere oltre 450.00 Euro tutte d’un fiato… Per un progetto importante (o per una vendita) ne vale senz’altro la pena.
Al di là di tutto, questa rapida incursione nel mondo del colore positivo è stata davvero appagante.
Oggigiorno, purtroppo, non c’è molta scelta nel campo degli invertibili di grande formato; sul mercato, infatti,  sono reperibili soltanto due emulsioni proposte da Fuji: la Velvia 100 e la Provia 100F (pellicole che già avevo utilizzato anni fa, ma in formati più piccoli).
Ho scelto la seconda perché la ricordavo come un film dai colori realistici e dal contrasto più dolce rispetto alla Velvia.
Le pellicole sono state esposte nominalmente a 100 ISO, applicando il sistema a zone in fase di ripresa; in alcuni casi, per saturare un filo i colori e scongiurare la presenza di alte luci troppo “gessate”, ho sottoesposto di circa 1/3 di stop. In seguito, ho eseguito lo sviluppo E-6 con la chimica della linea Tetenal. Il procedimento è piuttosto semplice (giusto un poco più lungo del C-41), ma richiede precisione e concentrazione…
I film appaiono luminosi, con colori realistici e brillanti; guardarte in trasparenza, queste deliziose gelatine rievocano le stesse sensazioni trasmesse dal soggetto durante la fase di ripresa. Hanno un che di iper realistico (spiazzante direi), che riattiva la memoria in modo appagante.
Tecnicamente, sono rimasto molto colpito dalla latitudine di posa della Provia 100F; pur fotografando anche scene contrastate, il dettaglio delle ombre risulta essere più che buono e, in nessun caso, ho assistito alla bruciatura o alla perdita delle alte luci; il range dei toni è completo come quello fornito da un negativo a colori  di pari sensibilità.
La risolvenza e la nitidezza sono impressionati; la grana è inesistente e i colori retroilluminati sono davvero irraggiungibili per qualsiasi altra tecnologia attuale.
In ripresa, ho voluto utilizzate diverse ottiche per verificarne la resa cromatica con questi materiali. I risultati migliori sono stati ottenuti con lo Schneider G-Claron 210mm f9 e con lo Schneider APO-Symmar 240mm; il primo è chirurgico alle brevi distanze; il secondo è semplicemente irraggiungibile dagli altri, soprattutto all’infinito (visionando la diapositiva con il lentino si scorgono dettagli microscopici di alberi e rocce distanti centinaia se non migliaia di metri). Ho utilizzato anche un Symmar-S 210mm ed un Rodenstock Geronar 150mm, con buoni risultati.
Devo dire che anche le scansioni mi soddisfano e, probabilmente, da queste si possono ricavare  delle stampe inkjet decorose (finita l’era del CIBACHROME e dell’ ILFOCHROME, la stampa del file rimane l’unica alternativa per produrre delle copie dai materiali invertibili).
Se posso permettermi un consiglio finale, raccomando comunque l’impiego di questi materiali a chi possiede buone capacità tecniche e, soprattutto, a chi può sviluppare in autonomia le pellicole (oppure a chi si serve presso laboratori specializzati), onde evitare delusioni a costo salato.

Buone prove!

Michele Rava Fotografo

RVArtstudio – Genova